Elio Antonucci recensisce Waldemar

Il romanzo “Waldemar” dello scrittore e musicista Alessandro Tenaglia Scrittore Musicista è un’opera ricca e stratificata.

A prima vista il romanzo è la storia di Saverio, dal racconto dei suoi viaggi giovanili e della sua personale ricerca di sé, al racconto del suo ritorno a casa.

Al contempo, il romanzo è però anche una riflessione dello scrittore sui temi e i simboli che operano nel racconto e, più in generale, una metariflessione sul senso dello scrivere, che Alessandro Tenaglia sviluppa a partire da un serrato dialogo con le opere di Christopher Isherwood.

La combinazione di racconto e scrittura saggistica può risultare insolita a prima vista. Il continuo insistere sui testi di Isherwood interrompe il ritmo della narrazione e costringe il lettore ad una riflessione ulteriore. La fatica è pero ripagata da un’ opera che si arricchisce continuamente di temi e riferimenti e che guadagna così profondità.

La ricerca della propria identità sessuale, il cammino verso il raggiungimento della propria autoconsapevolezza, i percorsi tortuosi dell’incontro e dello scontro con l’altro sono solo alcuni dei temi affrontati.

Un libro complesso ma al contempo molto intimo. È impossibile infatti non affezionarsi a Saverio, Germana e Girolamo, personaggi vivi che animano questo racconto emozionante e sentito. Merito di tutto questo è l’occhio attento e scrutatore di Alessandro Tenaglia e la sua scrittura accurata.

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